Le memorie dolorose che tante lacrime hanno regalato ai miei occhi disillusi ancora bruciano e lasciano come il ferro arroventato il loro marchio d'infamia sulla mia carne, la cicatrice dei singhiozzi soffocati da un morso per placare il bollore del sangue adirato. Ancora adesso posso percepire l'ira vibrante delle vene sui polsi, il fremito che dal profondo abisso da cui ha origine si diffonde in tutto il mio corpo, nei capillari, facendo palpitare veloce il mio cuore e dipingendomi le guance di fuoco.
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