Furiosamente me...

Per condividere con il mondo quello che accade dentro e fuori di me... scrivo solo stracci di parole... ma sono ciò di cui mi vesto orgogliosa, ogni giorno della mia vita.

mercoledì 30 novembre 2011

Finalmente il letto è stato scagionato

Una ferita profonda che incide la pelle, dal collo alle caviglie, che scalfisce la carne fino alle ossa frantumate... E senti esattamente nella testa l'urlo disperato di ogni essere sofferente sulla terra scura... Vorresti piangere per placare il male, vorresti urlare e dire basta alle infinite voci che risuonano...
Vaghi sola, con la tua anima spaccata, con la testa chiusa tra le mani sperando di trovare un dirupo da cui gettarti perché è insopportabile... Inciampi sul ricordo di un momento felice ed il vociare sparisce per un attimo, ma appena quell'immagine fugge dagli occhi eccola di nuovo, la desolazione del mondo...
E capisci che non è colpa del letto se non riesci a dormire.

martedì 29 novembre 2011

Il peso del tempio


Imparerò ad allacciare da sola
i legacci dei miei calzari,
ornerò i miei capelli
d'ebano con foglie d'acanto
come un capitello corinzio
e diverrò colonna di me stessa.

Sosterrò il peso del tempio
senza lacrime, nessun Eracle
al mio fianco in aiuto,
niente clave o saette,
non mi serve la forza di un uomo
ora che possiedo l'anima di una dea.

Spensieri


E so che ci sei in ogni attimo della mia giornata, dal risveglio alla buonanotte, il tuo sguardo è su di me... mi accarezzi con i pensieri anche se ci sono altre mani su di me... ed io le sento vigorose sulla mia anima...
E non riesco a scacciare dalla mentre l'immagine di te... Forse è un'ossessione questa brama di averti dentro di me in ogni istante...

lunedì 28 novembre 2011

Navigazione

Sole prepotente
con il vento al tuo servizio,
sono schiava
incatenata al mare,
perché mi flagelli
di oscuri presagi?
Non posso guardare
questo cielo troppo a lungo,
perderei la luce degli occhi
ed il lume della ragione.

domenica 27 novembre 2011

Lontana dalle passioni


Una volta un uomo
con voce suadente
accarezzandomi l’anima
e il corpo precise
parole bisbiglio
al mio orecchio impaziente:
“Sei bella, dentro e fuori”.
Io sciocca credevo
e pendevo
dalle labbra sue
dondolandomi
come un’altalena.
Un giorno un ragazzo
sorridendo mi disse:
“Ti amo, dentro e fuori”.
Io stolta credevo
e pretendevo
che fosse eterno,
che fosse vero.
Pioggia d’argento
sul mio viso, a lungo,
poi serena,
lontana dalle passioni,
dalle illusioni
che mi crocifissero.

Quando la luce filtra dalle imposte socchiuse

Capita di svegliarsi con gli occhi doloranti, capita di piangere nei sogni e trovare il cuscino bagnato...
E provi a ricostruirne i dettagli, vai a ritroso con le immagini fino all'origine del male... E non puoi che spalancare la bocca, volere con tutte le tue forze che ne esca l'urlo più agghiacciante mai sentito, ma non esce alcun suono... Resta solo il riflesso di te, allo specchio, con l'anima informe a farti da mantello.

Capricci divini


Dagli occhi di un dio
non fuggi,
eppure scappi
davanti a sacre
indecisioni.

Guarda
nella mente del tuono,
lampeggia prima di lui,
rigurgita fiocchi
di neve insipida
e scava sentieri di onde.

Ascolta il ronzio
del ventre slabbrato
mentre la lama lo fende;
ingoia il sibilo pietoso
di un supplice morente.

Prova a non voltarti,
dimentica di possedere
orecchi per udire
se schioccando la lingua
ti chiamo al mio cospetto.

Ti urlerò soltanto
di andartene via:
non voglio cani rognosi
che bramano carezze
aggrappati alla sottana.

sabato 26 novembre 2011

Nascondino


La pace è nascosta
sotto le piastrelle,
la grido forte!
La polvere striscia sotto
i miei piedi, un botto
nella mia anima,
attraverso un pertugio
cerco un rifugio
da quello che sono,
ma io sono già quello che vorresti…
Sono allucinata,
sconvolta, umiliata
dal tuo orgoglio ferito,
caduto il mito
dell’amore eterno
mentre scopro l’inferno
nella terra del paradiso
e copro il tuo viso
con maschere di carnevale
per dimenticare il male,
il buco dentro me profondo,
truce carnefice di sogni.

venerdì 25 novembre 2011

Ascoltare


Ascolta, ascolta,
continua ad ascoltare,
piccola bimba,
ascolta e non fiatare.
Devi saper capire gli altri,
ormai sei grande,
continua ad ascoltare,
bimba ormai cresciuta,
ascolta e non parlare.
E’ il tuo mestiere,
giovane donna,
senti quel che gli altri dicono,
devi sentire e stare attenta,
ascoltare chi ti parla.
Ascolta il mondo,
donna,
che vuoi fare altrimenti
se lui non ascolta te?

Qualcosa di buono


Fingevo di non sentire
le risate alle mie spalle,
e se per caso alle mie orecchie
giungeva l’eco confuso
di una voce sgraziata
con il suo seguito di sogghigni,
la trasformavo in un canto
d’angelo celeste e le parole
lasciavo fosse il cuore a dettarle,
la mente mai…
Un bel giorno udii più forte
quella voce e mi voltai.
Avrebbe potuto leggere
l’ira nei miei occhi…
Sorrisi pensando che non conosceva
il mio segreto:
prima o poi arriva sempre
qualcosa di buono.

giovedì 24 novembre 2011

Risvegli

Dormiente
mi risveglio
nel mondo
assopito
ed assetato
di scelte
rimandate.
Non chiuderò
gli occhi,
rinuncio al sonno
dell'anima,
il torpore
dei sensi rinnego,
perché vegliare
è la mia scelta.

Ultimi pensieri della strega


"Questa notte la luna è perfetta, per un bacio. Non farei fatica neppure a tornare a casa, c'è così tanta luce, sembra quasi un fuoco. Dove sei mio diavolo? Perchè non vieni a salvarmi da questa prigione di solitudine? Sono sola, qui, eppure c'è un frastuono tremendo, voci si aggrappano a voci e non capisco... Vorrei che fossimo sotto l'albera, abbracciati su quella collinetta fiorita, protetti dalla notte, solo noi due... Io ti ho aspettato, mi avevi giurato che saresti tornato, diavolo, saresti tornato e mi avresti sposata e portata via da questo giardino pieno di morti e di fratelli cristiani, non avrei più visto quel prete dalla voce stridula che volando viene a mendicare predicando Inferni e Paradisi... Io ti ho aspettato tanto, tutto l'inverno; è vero sei tornato, ma per dirmi addio per sempre, diavolo! Loro non hanno voluto aspettare, hanno cominciato a parlare nelle stalle, tutto l'inverno, le comari. Dicono che è tutta colpa mia se i bambini muoiono di febbre, se le vacche non fanno latte e se la pioggia non scende! E' tutta colpa mia... Dicono che faccio diventare pazzi gli uomini, ma io ho solo rifiutato qualche proposta di matrimonio perchè ti stavo aspettando. E vogliono distruggere l'edicola con l'immagine della Madonna, lo sai? Il pittore ha dipinto me, quando avevo 15 anni; mia madre ne era così fiera... Ma che ne sai tu, maledetto diavolo, cosa ne sai di quello che succede qui a Zardino, cosa ne sai tu, maledetto camminante, lo dici a tutte le donne quello che hai detto a me, non è vero? Ed io qui, come una stupida, ingenua, io qui a patire e a difenderti, non l'ho detto il tuo nome, perchè ti ho amato, maledetto diavolo, e ti amo ancora... e per questo amore sono qui, per colpa dei miei capelli scuri e dei miei occhi, perchè sono un'esposta, perchè sono bella... perchè non ho fatto nulla di male, sono qui per questo... Non è certo colpa mia se sono così... E non riesco a stare zitta, io non posso chinare la testa e sottomettermi a quel prete mangiasoldi, e neppure alle comari invidiose e agli amanti rifiutati... No, ormai è tardi, ma va bene anche così. Non sono la prima e neppure l'ultima, vero diavolo? Comincia a fare caldo, davvero caldo qui... Soffoco... State zitti, maledetti cani smettetela di urlare, avrete quello che volete! Presto... adesso..."

Nel piccolo borgo di Zardino, la sera dell'11 settembre 1610, l'esposta Antonia, adottata dai coniugi Nidasio, nata a Novara nel gennaio del 1590, morì sul rogo, condannata come strega. Morì bruciata su quella collinetta in cui aveva visto sorgere e tramontare quel suo disgraziato amore con un camminante, bruciata dal legno di quell'albera che aveva custodito il loro segreto. Morì perchè era bella e aveva saputo dire no. Morì perchè era diversa.



Racconto liberamente ispirato al romanzo di Sebastiano Vassalli "La chimera".  (24/01/2004 h. 14.23)

mercoledì 23 novembre 2011

Due è per sentire

Voglio ubriacarmi
della tua prole fantasma
e bagnarmi di te
nelle ossa rotte
nella cicatrice che non sono.
Non mi basta entrare
nei tuoi battiti
voglio essere
il muscolo che palpita
e che ti fa vivere,
non voglio solo starti dentro,
devo essere te
per capire davvero
quello che senti
mentre violento
la tua fragile purezza.

martedì 22 novembre 2011

Esodo


Tento la fuga
dal mondo incantato,
invincibili catene
mi tengono avvinta,
una morsa mi ammalia
di furbi pensieri
come sirene
atroci e bellissime.
Invoco l'aiuto, prigioniera
di me stessa,
portatemi via
dal paese dei balocchi.
Sono consumata,
troppo desiderio di me,
non vi distinguo
quali lupi affamati,
non sono più la preda,
salvatevi dal mio cappio.

lunedì 21 novembre 2011

Armonie

Perfettamente in sintonia
con il  mio essere armonicamente
distrutto, rovine e macerie
ai piedi del tempio
della ragione sconfitta:
posso sorridere ancora?
Sorrido sulle mie illusioni.

domenica 20 novembre 2011

Speranza

Respirare non vuol dire
essere vivi...
Speranza che non c'è,
io scavo con le mani 
per riportarla alla luce,
la cerco sottoterra,
lei nella sua bara di smeraldo,
nello scrigno d'avorio
prigioniera dei sogni.
Quale colpa averla negli occhi,
quale peccato volerla indossare
sette giorni alla settimana
fino a renderla un cencio,
una pezza lercia da piedi.
Non è il mio vestito buono,
non è il nastro della domenica
che raccoglie riccioli ribelli.

Respirare non vuol dire
essere vivi...
Guardalo quel vestitaccio
sgualcito e strappato,
davanti alla porta del destino,
in balia dei cani
che se lo contendono.
Guarda la mia speranza
mentre un cane rognoso
ne fa brandelli.

Oblio

Il sole mi costringe
a cancellare
le tracce di te,
dalla mia pelle,
dal letto sfatto,
devo confondere
il sapore delle tue labbra
per continuare a respirare.
Ed ogni battito
scandisce il tempo
dell'oblio.

sabato 19 novembre 2011

Castelli in aria

Quanti castelli
costruisco nell'aria,
torri merlate
di sogni diroccati.
Precipiterò forse
dalla loggia immaginaria,
eppure non mi importa
se svanirà il mio maniero,
la fiaba ha un lieto fine
per chi di speranza vive.

venerdì 18 novembre 2011

Anti-favola (vietato ai maggiori di 14 anni)

Spente le stelle
la bimba
non mangerà
a colazione
piangerà,
ed il mulino
smetterà di macinare
dolcezze ritrite.
Ed il lupo
si scoperà
Cappuccetto Rosso
senza il pensiero
di doverle preparare
un caffè bollente
e di scarrozzarla in moto.
Cenerentola
è diventata milionaria
può anche comprarsi
scarpe nuove...
Il mondo va a puttane
e le favole
le hanno fatte gli uomini
del mondo:
in un bordello
o sul marciapiede,
troveremo pure Biancaneve
che di favola
profumerà poco.

mercoledì 16 novembre 2011

Il carrello della spesa

Guardo sconsolata
la spesa per uno,
per me sola,
penso a quanto costa,
in un mondo fatto per due...
Compro inchiostro
per la stilografica,
sogno che le parole
diventino musica,
penso a quanti caffè
ho preparato ed offerto,
il barattolo è vuoto,
comprarne ancora?
Per ogni tazzina
è caduta una foglia,
svanito il pudore
resta solo il dolore.

Ribellione vs Paura


Sono angoli pieni di luce
i sorrisi che regalo
vestita di nuovo
dall’alto della mia paura.
Ribellione è parola
senza senso e suono,
finché Madonna Paura
è la mia signora;
al suo servizio
nulla conosco
perché mi copre gli occhi
di folli visioni.

Praha


Aria d'autunno imminente
nella città delle torri,
il nuovo ed il vecchio
si scontrano e si fondono.
Ed il passato urla
dentro me, riaffiora
come un brivido sottopelle.
Squilli di tromba
dalla cima della rocca
a contare le ore
di un tempo lontano
e così presente nei miei occhi.


(24 settembre 2011 ore 09.36)

Volontà

Voglio i racconti di mondi senza tempo, voglio ricordi scolpiti su di me, voglio essere il vessillo del passato perduto e ritrovato...

Volontà


Non voglio essere il freddo
di una mattina d'inverno
che t'accoglie glaciale
in un bacio che uccide.
Non voglio essere la nebbia
che ti fa sbandare,
che nasconde le vie
e t'inganna nel suo manto.
Non voglio essere il vento
sferzante che graffia,
che scompiglia capelli
appena lavati e pettinati.
Voglio essere il ciclone
che ti travolge senza preavviso,
il vortice che ti risucchia
bramoso della tua pelle,
voglio essere la pioggia
che t'inzuppa fino alle ossa
e ti lava la faccia.
Voglio portare scompiglio
nella tua esistenza,
ma non senza un raggio d'amore

martedì 15 novembre 2011

Questo è il mio sonno (08 giugno 2011 ore 01.06)

Voglio raccontarti
del mio sonno
fatto di atroci risvegli
dove il solo sogno
è il riposo sereno.
Ai piedi del letto
giace il guanciale
scacciato per la noia
del continuo rivoltarsi,
le lenzuola sono d'impaccio,
inutili involucri
di incubi feroci.

Transumanze e transizioni

Ogni tanto ti fermi a pensare e ti rendi conto che sei di passaggio... nella tua vita e nella vita degli altri.
E quello che speri, ed è l'unica magra consolazione, è di aver lasciato almeno una piccola traccia di te.

Ricci e capricci - 11 novembre 2011 ore 23.32

Ho smesso di credere alle coincidenze da un po' di tempo e non mi stupisco quasi più degli eventi che incrociano il mio cammino.
E' forse un caso che proprio ora che imparo a chiedere a me stessa chi sono senza paura e comincio a trovare qualche risposta, proprio ora vedo stravolta la mia immagine allo specchio?
E non riesco a pettinare i capelli come un tempo, sempre lisci ed ordinati, ora sono morbide crine indomabili, onde guizzanti sulle spalle che quasi pretendono di essere ricci...
Io mi conosco, ricci non sono... Si agitano ribelli sul capo, eppure mi fanno più bella, così dicono...
Ad ogni riccio un capriccio... No, solo il vano e bizzarro tentativo di liberarmi di me.

lunedì 14 novembre 2011

Vertigini


Vertigine, quel male oscuro che si arrampica tra le mie chiome ribelli, che mi mozza il respiro e mi fiacca le membra... Si spegne la luce degli occhi con l'anima che fugge braccata da angeli vendicatori e demoni che mi invitano alla dannazione eterna.
Vorrei solo poter riempire d'aria fresca i miei polmoni, assaggiare la dolcezza della vita felice che mi si promette ad ogni angolo di strada e dimenticare quanto può bruciare anche una sola lacrima che riga il volto.
E mi aggrappo con coraggio alla speranza del domani, ripeto a me stessa che il mattino seguente sarà pieno di sole e mi figuro come se anche io risplendessi, ricoperta da arcobaleni scintillanti e foglie lucenti. Mi libro in aria con ali di farfalla, spicco il volo verso orizzonti celesti, sempre più in alto, verso il sole, non mi importa se mi accecherà o se mi brucerà, voglio raggiungerlo ed avvolgermi nel suo calore...
Quella stessa luce mi desta e mi spinge maligna alla realtà, dove il cielo è gravido di nubi scure e minacciose pronte a partorire copiosa grandine che sterminerà interi raccolti.
Non mi resta che fare un respiro profondo e pregare per la quiete dopo la tempesta.

Sulla carta nascosta...


Sulla carta nascosta lo grido,
sulla carta fremente di antiche
emozioni svanite lo scrivo.
E non è parola d’amore,
non di gioia o del mio nome felice,
non di pace e serenità…
Parola che ferisce,
colpisce la punta della spada
che scorre tra le mie chiome
lisce e setose,
velluto nero calpestato
e lacerato da una carezza,
e graffi e solchi
sulle mie guance di pesca
che si tingono di porpora.
Quante parole taglienti hai per me,
quante frasi ancora l’anima
sa formulare senza rimorso?
Continua pure,
continuerò anche io…
Sulla carta nascosta lo grido,
sulla carta fremente di antiche
emozioni svanite lo scrivo.