Capace di intendere
e volere esistere,
sul registro del giudice,
ma là fuori,
dov’è la mia pace?
Carneficina di idee,
sogni riversi,
mutilati,
piange sangue l’altare
della ragione impotente,
ride la mia lingua
derisa dagli occhi
folli di gelosia.
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